Domande Frequenti

Queste sono le alcune domandi frequenti che riguardano i pneumatici e i servizi di Straccale Gomme e Blue Gomme.

Quando sostituire i pneumatici?

Per durata chilometrica di un pneumatico si intende quindi il numero di chilometri percorsi in condizioni di giusto impiego, fino al momento in cui si rende necessaria la sua sostituzione per raggiunti limiti di usura.

Il Codice della Strada stabilisce che un pneumatico si intende usurato e quindi non più idoneo alla circolazione quando la profondità del suo battistrada è inferiore a 1,6 mm.

È possibile controllare con facilità il grado di usura del battistrada attraverso appositi indicatori posti in corrispondenza della marcatura TWI collocata sulla parte alta del fianco. Questi indicatori, presenti negli incavi principali del battistrada, sono costituiti da rilievi in gomma esattamente di 1,6 mm di altezza.

In questo modo è semplicissimo capire quando si raggiunge il limite legale di utilizzo poiché nei punti corrispondenti ai TWI l’incavo del battistrada sarà assente.

Va però tenuto in considerazione che le prestazioni sul bagnato del pneumatico diminuiscono proporzionalmente al diminuire dell’altezza del battistrada, maggiore è il consumo del battistrada, minore è la quantità d’acqua presente sulla superficie stradale che si riesce a incanalare all’interno degli incavi.

Ciò comporta la diminuzione del grado di sicurezza di marcia:
in particolare si allungano gli spazi di frenata e si può incorrere nel pericoloso fenomeno dell’ acquaplaning.

Per rimanere nei margini di sicurezza si consiglia quindi di sostituire i pneumatici quando il battistrada residuo è di circa 3 mm, indipendentemente dalle condizioni climatiche che possono cambiare repentinamente.

Esistono situazioni che, a prescindere dal limite legale, impongono il controllo del pneumatico da parte di uno specialista. Usure anomale o localizzate, screpolature nella mascola battistrada e dei fianchi, a volte accompagnate da rigonfiamenti, sono segnali da non sottovalutare.

In particolare, i rigonfiamenti ai fianchi rappresentano una situazione di potenziale pericolo: riconducibili ad eventi traumatici (urti contro marciapiedi, buche, etc.), sono la prova che la struttura del pneumatico ha subito una lesione importante ed irreparabile. Il pneumatico quindi non è più in grado di garantire la sicurezza iniziale.

Come si Usura o rovina il Pneumatico? Cosa devo controllare?

GRADO E FORMA DI USURA

Come tutte le parti dell’automobile, il pneumatico si usura. E non solo in condizioni di esercizio “scorrette”, ma anche durante una vita normale.

L’usura dei pneumatici è causata quasi esclusivamente dagli strisciamenti che si producono sotto l’area d’impronta durante l’avanzamento e dalle forze con essi correlate, quali ad esempio coppie motrici, frenanti e sterzanti. Gli strisciamenti in rotazione, sono dovuti allo schiacciamento che la struttura del pneumatico subisce in funzione del carico applicato.

PRESSIONE

Il mantenimento in esercizio del corretto valore della pressione è garanzia di sicurezza ed economicità.

Esso è il risultato di una serie di prove effettuate dai costruttori dei veicoli, e rappresenta il miglior compromesso tra prestazioni e durata. Il giusto valore è riportato, in varie condizioni di utilizzo, sul libretto Uso e Manutenzione del veicolo.

È opportuno controllare/ripristinare questi valori almeno una volta al mese, ricordandosi anche della ruota di scorta. In questa occasione occorre verificare la presenza del cappuccio della valvola che deve essere serrato solo manualmente.

Un valore di pressione basso determina un comportamento anomalo del veicolo in guida ed un surriscaldamento del pneumatico in esercizio tale da pregiudicarne la sua sicurezza.

Un valore di pressione alto diminuisce drasticamente il comfort dei passeggeri e rende il pneumatico stesso più vulnerabile agli eventuali urti sui fianchi. È inoltre significativa la diminuzione dell’area di contatto con la strada che porta come conseguenza una guida incerta ed imprecisa.

Al corretto valore della pressione è inoltre legata l’uniformità di usura dei pneumatici, fondamentale per una gestione economica del veicolo.

SCREPOLATURE SUI FIANCHI

La comparsa di un rigonfiamento sul fianco è il segnale inequivocabile di un danno irreparabile a carico della carcassa del pneumatico.

Tale danno è generalmente causato da urti accidentali contro marciapiedi, ostacoli presenti su strade dissestatebuche, ma può anche essere generato da pressioni d’esercizio troppo basse, da sovraccarico e talvolta dagli assetti troppo rigidi delle vetture.

Va poi sottolineato il fatto che l’adozione di pneumatici con fianchi ribassati e super ribassati deve comportare una maggior cura nell’impiego e nella manutenzione dei pneumatici stessi, in quanto più si riduce l’altezza di sezione, maggiore diventa l’esposizione ai danni provocati da quanto sopra esposto.

SOSTE PROLUNGATE

In previsione di lunghe soste specie all’aperto e con temperature basse, è buona norma aumentare la pressione dei pneumatici fino a 3,2 bar per le serie tecniche SR e TR, e fino a 3,5 bar per le altre serie tecniche.

Questo accorgimento evita il manifestarsi di un fenomeno chiamato Flat Spotting, fenomeno vibrazionale che si avverte guidando un veicolo proprio dopo una lunga sosta.

La causa delle vibrazioni è da ricercarsi in un appiattimento temporaneo del pneumatico che il più delle volte scompare dopo alcuni chilometri, in quanto il riscaldamento del pneumatico unitamente alla forza centrifuga fa recuperare elasticamente la deformazione locale. In questo caso si parla di problema transitorio.

La facilità di recupero della rotondità del pneumatico dipende dall’entità della deformazione, che è funzione della pressione di gonfiamento e del tempo di stazionamento del veicolo.

Per lunghi periodi (mesi) con pressioni inadeguate, la deformazione può diventare permanente.

Anche le soste prolungate su chiazze d’oliogasolio o solventi in genere danneggiano il pneumatico, in quanto dette sostanze hanno poteri disgreganti sulle mescole che lo compongono, così come l’utilizzo di sostanze a base di idrocarburi utilizzati per la pulizia dei fianchi.

PERMUTAZIONE DEI PNEUMATICI

La permutazione dei pneumatici, ovvero il loro cambio sistematico di posizione sugli assi del veicolo senza incrociarli, ha lo scopo di ottimizzare il consumo delle coperture, favorendone la regolarità ed omogeneità di usura su tutta la superficie del battistrada, nonché la durata, intesa come maggior percorrenza chilometrica.

È noto che le vetture con trazione anteriore tendono ad esasperare i consumi sull’avantreno e sulla spalla esterna del battistrada, per effetto della coppia motrice e dell’azione sterzante delle ruote, nonché delle maggiori sollecitazioni causate da carico ed azione frenante.

Per contro, i pneumatici sul retrotreno di vetture con trazione posteriore, evidenziano un consumo più accentuato al centro del battistrada.

Conseguentemente alla diversa tipologia di trazione, anche lo scambio dei pneumatici avverrà con frequenza diversificata: ogni 8-10.000 km per le trazioni anteriori, 10-15.000 per le trazioni posteriori ed integrali.

CONTROLLI PERIODICI DEGLI ANGOLI GEOMETRICI

Piccoli urti, magari dutante una manovra di parcheggio, il saliscendi dai marciapiedi, gli attraversamenti dei binari del tram, asperità della strada, buche, sono traumi più o meno piccoli, che alla lunga possono però lasciare il segno variando l’assetto geometrico del veicolo.

È pertanto opportuno procedere alla verifica periodica degli angoli geometrici, (principalmente convergenza, campanatura ed incidenza) per non compromettere il comportamento del veicolo ed ottimizzare il consumo dei pneumatici, fattori di sicurezza ed economicità di gestione.

UTILIZZO DEL RUOTINO DI EMERGENZA

Sempre più vetture, per ridurre pesi ed ingombri, in sostituzione della ruota di scorta adottano pneumatici per uso temporaneo, altrimenti detti ruotini d’emergenza.

L’indicazione “uso temporaneo” significa che il ruotino deve essere usato solo fino al punto di assistenza più vicino per provvedere alla riparazione del pneumatico standard ed al suo montaggio sul veicolo. Inoltre:

La velocità massima ammessa è di 80 km/h indipendentemente dal codice di velocità delle altre coperture che equipaggiano il veicolo.

Come per i pneumatici standard, può essere utilizzato fino ad un’altezza residua del battistrada di 1,6 mm.

Non è ammesso l’equipaggiamento del veicolo con due o più ruotini d’emergenza contemporaneamente.

Per le pressioni d’esercizio consultare il libretto di Uso e manitenzione della vettura.

CONTROLLI DEI PNEUMATICI

È bene eseguire controlli regolari sull’andamento dell’usura dei pneumatici, tenendo presente che le prestazioni sul bagnato diminuiscono notevolmente con il progredire del consumo del battistrada.

Per questo motivo è consigliabile sostituire i pneumatici quando la profondità del battistrada è di circa 3 millimetri. La profondità del battistrada non deve mai essere inferiore ai limiti legali (1,6 mm per autoveicoli, Legge n.142 Art. 66 del 18/2/1992).

Permutare i pneumatici fra gli assi senza incrociarli ogni 10.000 – 15.000 km consente di ottimizzare l’usura e di sostituirli tutti e quattro contemporaneamente. Nel caso di sostituzione di soli due pneumatici, per motivi di sicurezza, è corretto montare quelli nuovi sull’asse posteriore.

Infatti il degonfiamento rapido (perforazione o scoppio) di un pneumatico montato sull’asse posteriore causerebbe una rapida instabilità dell’asse stesso, con conseguente perdita di controllo del veicolo. Così come un’improvvisa perdita di aderenza in curva, su bagnato, potrebbe causare il fenomeno del sovrasterzo (testa-coda) ben difficilmente controllabile.

QUANDO IL PNEUMATICO DIVENTA BLU

È possibile che alcune volte i pneumatici assumano una colorazione “bluastra” sul fianco.

Precisiamo che tale fenomeno, di natura prettamente estetica, non pregiudica né la sicurezza né le prestazioni dei pneumatici stessi.

Pneumatici Invernali, quali sono le loro caratteristiche e perché montarli.

RICONOSCERE UN PENUMATICO INVERNALE

Nei periodi transitori inverno/primavera, autunno/inverno caratterizzati da condizioni di variabilità climatica, oppure in caso di escursioni in montagna o di nevicate fuori stagione, è facile trovarsi in situazioni di criticità a causa della scarsa tenuta di strada dei pneumatici estivi su fondi resi scivolosi da pioggia mista a neve e fango.

I pneumatici invernali sono caratterizzati da disegni e mescole battistrada adatti a conferire trattività e tenuta di strada anche in situazioni ambientali limite quali quelle descritte, condizioni che possono anche essere segnalate dalla presenza di cartelli stradali recanti l’indicazione “transito consentito con catene o pneumatici da neve”.

I pneumatici invernali sono comunemente classificati come “inverno”, “da neve” o “M+S”, sigla che trae origine dalla marcatura comprovante l’idoneità alla marcia su fango (Mud) e neve (Snow) impressa sul loro fianco.

DISEGNI DIREZIONALI E ASIMMETRICI

L’incremento delle prestazioni delle vetture ha fatto sì che anche per la marcia su neve si sia ricorsi alla specializzazione dei battistrada, con la creazione di pneumatici direzionali ed asimmetrici, a scapito dei tradizionali disegni “antineve” che erano caratterizzati da battistrada simmetrici fortemente tassellati e particolarmente rumorosi.

Un disegno direzionale rispetto ad un disegno simmetrico porta i seguenti vantaggi:

  • Miglior drenaggio dell’acqua su fondi bagnati
  • Maggior resistenza al fenomeno dell’aquaplaning
  • Miglior grip su neve in scioglimento
  • Diminuzione della rumorosità
  • Riduzione degli spazi di frenata su neve e ghiaccio

I disegni direzionali sono generalmente indicati per vetture di cilindrate medio-piccole. I pneumatici asimmetrici sono invece indicati per le vetture di cilindrata medio-alta, dove in funzione delle notevoli coppie motrici e più in generale in funzione delle prestazioni più elevate, è necessario specializzare ogni parte del battistrada: la parte interna garantisce infatti le funzioni di trattività e frenata, la parte centrale caratterizzata da profondi incavi longitudinali riduce l’effetto aquaplano, la parte esterna infine assicura prontezza di risposta allo sterzo e stabilità direzionale.

CARATTERISTICHE DEI DISEGNI

Una delle caratteristiche fondamentale che differenziano un pneumatico estivo da un pneumatico invernale è la presenza nel disegno battistrada di quest’ultimo di una fitta lamellatura.

Lo scopo di queste lamelle è duplice: da un lato conferiscono maggior elasticità al battistrada durante il rotolamento per migliorare il comfort di marcia, dall’altro aumentano l’aderenza su neve riuscendo a trattenerla al loro interno, e su ghiaccio, grazie al cosiddetto “effetto ventosa”.

CARATTERISTICHE DELLE MESCOLE

La mescola battistrada dei pneumatici invernali è profondamente diversa rispetto a quella dei pneumatici estivi, in quanto deve risultare maggiormente performante in condizioni ambientali limite, con neve e ghiaccio, ed in presenza di temperature bassissime, alle volte inferiori a -20 gradi, dove è indispensabile avere il massimo dell’aderenza.

Nella composizione di queste mescole, a volte chiamate termiche o termoaderenti, vengono utilizzati speciali polimeri che unitamente alla silice ed altri composti definiti ad “alta integrazione” assicurano prestazioni di elevato standard qualitativo come:

  • Alta aderenza sotto coppia motrice e frenante
  • Massimo grip nelle salite e nelle discese con forti pendenze
  • Ottima tenuta in curva
  • Miglior guida anche in condizioni di asciutto
  • Economia di esercizio in funzione di una buona resa chilometrica

L’uso di mescole più spinte rispetto ai normali pneumatici estivi fa si che i pneumatici invernali siano più sensibili alle alterazioni delle loro caratteristiche come diretta conseguenza dell’invecchiamento o della cattiva manutenzione. Si consiglia pertanto di sottoporre i pneumatici ad una manutenzione preventiva e corretta costanti.

In caso di dubbi, prima di rimontarli è preferibile rivolgersi ad uno specialista, che ne accerterà l’idoneità all’utilizzo.

PRESSIONI DI UTILIZZO

I disegni battistrada invernali presentano un rapporto pieni/vuoti inferiore agli omologhi pneumatici estivi.

Le principali motivazioni tecniche di questa scelta di progetto sono come detto:

Aumentare il drenaggio dell’acqua e quindi migliorare sia la tenuta su bagnato che il rischio di aquaplaning.

Inoltre il materiale impiegato nella mescola battistrada è tale da offrire rapidamente, sia su asciutto che su bagnato, il grip necessario a bassa temperatura. Disporre di una maggior capacità di imprigionare la neve, che si tramuta in più trazione, in quanto il grip tra neve e neve è maggiore di quello tra gomma e neve.

Consentire alla mescola battistrada di offrire rapidamente il grip necessario, soprattutto a basse temperature ambientali.

PRESTAZIONI

I disegni battistrada dei pneumatici invernali presentano un rapporto pieni/vuoti inferiore a quello dei pneumatici estivi, questo significa che gli incavi del battistrada sono più larghi oltreche profondi.

Le principali motivazioni tecniche di questa scelta di progetto sono:

  • Aumentare il drenaggio dell’acqua e quindi migliorare sia la tenuta su bagnato che il rischio di aquaplaning.
  • Inoltre il materiale impiegato nella mescola battistrada è tale da offrire rapidamente, sia su asciutto che su bagnato, il grip necessario a bassa temperatura.
  • Disporre di una maggior capacità di imprigionare la neve, che si tramuta in più trazione, in quanto il grip tra neve e neve è maggiore di quello tra gomma e neve
  • Consentire alla mescola battistrada di offrire rapidamente il grip necessario, soprattutto a basse temperature ambientali

Le prestazioni di un pneumatico M+S sono apprezzabili fino ad una profondità incavi di 4 mm, dopodiché si devono ritenere non più idonee per un impiego invernale restando comunque legalmente valide sino al limite di usura che è di 1.6 mm.

EQUIPAGGIAMENTO

Per ottenere le migliori prestazioni, è consigliabile equipaggiare la vettura con quattro pneumatici invernali dello stesso tipo.

Ai fini della sicurezza tale soluzione diventa determinante sulle vetture a trazione anteriore.

Infatti se queste vetture fossero equipaggiate con pneumatici invernali solo sull’asse anteriore, nelle curve su fondi bagnati o innevati si genererebbe un pericoloso scompenso di tenuta di strada laterale tra i due assi. Essendo l’asse posteriore quello con minor aderenza, la vettura avrebbe la tendenza a sbandare, creando le condizioni per un probabile testa-coda.

In sintesi possiamo affermare che la compatibilità degli equipaggiamenti è indice determinante per la sicurezza in marcia, specie su bagnato e neve Situazioni di pericolo possono infatti generarsi per:

  • Montaggio non omogeneo dei pneumatici, ad esempio due invernali e due “estivi”
  • Montaggio di pneumatici invernali con disegni battistrada e/o marche differenti
  • Mancato rispetto al montaggio della direzionalità del disegno
  • Impiego sullo stesso asse di pneumatici con profondità incavi battistrada differenti

Per quanto riguarda le misure adottabili, queste, salvo diversa indicazione riscontrabile sul libretto di circolazione del veicolo, devono essere le stesse previste per i pneumatici estivi, omologate dal costruttore del veicolo stesso e riportate nel libretto di circolazione.

Relativamente alle velocità, facciamo presente che le coperture invernali (marcate M+S) possono avere un codice di velocità diverso e solitamente inferiore a quello delle coperture normalmente utilizzate. Chi utilizza questi pneumatici, dovrà quindi attenersi alla velocità massima di utilizzo imposta dal tipo di pneumatico espressa tramite il codice di velocità riportato sul fianco del pneumatico stesso, indipendentemente dalla velocità massima raggiungibile dal veicolo.

Si consiglia pertanto l’equipaggiamento con pneumatici aventi codice di velocità il più vicino possibile a quello dei pneumatici standard e con un indice di carico uguale o superiore a quello previsto per i pneumatici estivi.

CODICE DI VELOCITÀ

Su alcuni libretti di circolazione dei veicoli, oltre alle misure dei pneumatici “estivi”, sono riportate anche le misure adottabili per i pneumatici invernali. In questo caso, l’equipaggiamento dovrà rispecchiare fedelmente quanto omologato dalla casa costruttrice del veicolo.

In tutti gli altri casi, quando un veicolo è equipaggiato al ricambio con pneumatici invernali, recanti le marcature M+S, questi a parità di misura, possono avere codice di velocità inferiore rispetto a quelli d’origine.

In tali condizioni d’impiego, il guidatore, come norma di comportamento, deve osservare la velocità corrispondente alla velocità massima di utilizzo del pneumatico espressa tramite il codice di velocità riportato sul fianco del pneumatico stesso, e opportunamente evidenziata da un’etichetta posta all’interno del veicolo.

Ad esempio, se la vettura è equipaggiata di serie con pneumatici recanti codice di velocità V (<240 km/h) sarà ammessa la sostituzione sia con pneumatici “invernali” aventi codici Q ed S ( rispettivamente fino a 160 e 180 km/h), sia con pneumatici aventi codici T ed H (rispettivamente fino a 190 e 210 km/h).

Il consiglio è comunque quello di mantenere anche sulla gommatura invernale codici di velocità uguali a quelli dell’equipaggiamento di serie.

Nel caso non siano prodotti (pneumatici invernali con codici di velocità V, W, Y, Z non esistono infatti in commercio), la raccomandazione è quella di adottare codici il più vicino possibile a quelli di serie, quindi:

  • H se l’equipaggiamento di serie è V, W, Y, Z,
  • T se l’equipaggiamento è H,
  • S se l’equipaggiamento è T,
  • Q se l’equipaggiamento è S.
LIMITE DI UTILIZZO

Nell’utilizzo dei pneumatici invernali, dobbiamo considerare che si trovano a lavorare per la maggior parte del tempo su strade senz’altro fredde, asciutte o bagnate, oppure con neve in scioglimento/disfacimento.

Accade così che solo in caso di neve fresca o su fondi compatti e/o gelati, questi pneumatici vengano chiamati a funzionare veramente per lo scopo originale per i quali sono stati progettati.

L’utilizzo sempre più diffuso di pneumatici invernali, ha portato allo sviluppo di coperture con caratteristiche fino a qualche anno fa impensabili, quali ad esempio:

  • Capacità di sopportare velocità elevate (fino a 210 km/h) anche per lunghi tratti
  • Buone prestazioni e grip su fondo asciutto-bagnato
  • Stabilità laterale e rapida risposta dello sterzo
  • Buone rese chilometriche Buon comfort di marcia
  • Alta resistenza all’aquaplaning
PERIODO DI UTILIZZO

Per i pneumatici invernali, a differenza di quanto previsto per i pneumatici chiodati, non esistono limitati periodi di utilizzo: sono infatti soggetti alle stesse normative che regolamentano l’uso dei pneumatici standard, sia in fatto di equipaggiamenti che in fatto di limiti di usura.

L’unica differenza riguarda i codici di velocità, che come detto possono essere inferiori a quelli dei corrispondenti pneumatici estivi, per cui, come norma di comportamento, il guidatore deve osservare la velocità corrispondente alla velocità massima di utilizzo del pneumatico espressa tramite il codice di velocità riportato sul fianco del pneumatico stesso e opportunamente evidenziata da un’etichetta posta all’interno del veicolo in posizione ben visibile.

È comunque importante ricordare il fatto che, data la natura dei materiali che compongono la mescola del battistrada, l’utilizzo dei pneumatici invernali in presenza di temperature ambientali elevate, tipiche dei periodi estivi, pregiudica la precisione di guida (effetto gelatina) e riduce drasticamente la resa chilometrica.

USO DELLE CATENE DA NEVE

L’uso prolungato di catene da neve su strade non innevate può danneggiare irreparabilmente i pneumatici e pregiudicare la sicurezza di guida oltre che ridurre drasticamente il comfort di marcia.

È quindi buona norma toglierle non appena la superficie stradale appaia sgombra da neve, anche per evitare che le catene possano asportare pezzi di mescola del battistrada e/o del fianco, con conseguente fuori uso definitivo del pneumatico lesionato.

Posso sostituire parzialmente i pneumatici?

La legge permette l’utilizzo di pneumatici di tipo diverso purché sullo stesso asse siano montati pneumatici dello stesso tipo.

In caso di sostituzione di due soli pneumatici è consigliabile montare i nuovi sull’asse posteriore.

A differenza dell’asse anteriore, dove tramite lo sterzo si è in grado di avvertire e quindi di provare a gestire eventuali situazioni critiche (un principio di aquaplaning, una foratura improvvisa, ecc.), quello posteriore risulta più critico dal punto di vista del controllo. Chi guida non ha infatti alcuna possibilità di intervento diretto.

Una improvvisa perdita di pressione causata da una foratura di uno pneumatico dell’asse posteriore o un’improvvisa perdita di aderenza in curva o in rettilineo sul bagnato, potrebbero quindi causare un’instabilità del veicolo difficilmente controllabile.

Per questi motivi le condizioni dell’asse posteriore in termini di sicurezza ed efficacia devono necessariamente essere le migliori.

 

UNA CORRETTA MANUTENZIONE DEL PNEUMATICO GARANTISCE MIGLIORI PRESTAZIONI IN TERMINI DI SICUREZZA E DURATA?

Consigli e informazioni utili a prevenire problemi durante l’utilizzo dei pneumatici:

1. Controllare le pressioni di gonfiaggio a pneumatico freddo abitualmente almeno una volta al mese e sempre prima di intraprendere lunghi viaggi (compresa la ruota di scorta).

Attenersi sempre ai valori di pressione indicati sul libretto di uso e manutenzione del veicolo per le diverse posizioni e per il tipo di impiego previsto. Non ridurre mai la pressione se i pneumatici sono caldi. Si ricorda che i pneumatici in condizione di sottogonfiaggio aumentano la resistenza al rotolamento e di conseguenza il consumo di carburante.

2. Assicurarsi sempre, con qualsiasi tipo di valvola, della presenza del cappuccio e serrarlo solo a mano.

Lo scopo del cappuccio è quello di evitare che corpi estranei possano danneggiare il meccanismo interno della valvola causando una perdita di pressione del pneumatico.

3. Permutare i pneumatici fra gli assi senza incrociarli attorno ai 10.000 km.

Consente di ottimizzarne l’usura, conservare inalterate le caratteristiche di comportamento di guida della vettura e di limitare l’insorgere di consumi anomali del battistrada (normalmente riconducibili a valori di convergenza e di campanatura fuori dalle tolleranze previste dal Costruttore del veicolo).
È consigliabile quindi un controllo periodico anche degli angoli caratteristici del veicolo (principalmente convergenza e campanatura).

4. In caso di urti contro marciapiedi, buche stradali ed altri ostacoli di varia natura è importante far controllare da un esperto anche l’interno della copertura.

Tali eventi infatti possono dare origine a lesioni interne dei pneumatici poco evidenti o non rilevabili visivamente.

Un rigonfiamento sul fianco, ad esempio, può essere indice di una rottura strutturale. In questo caso il pneumatico non è più utilizzabile.

Non sempre però ci sono indicatori immediatamente visibili del trauma subito dal pneumatico; si consiglia quindi un controllo frequente del pneumatico che ha subito un urto.

È buona norma recarsi da uno specialista per far controllare anche l’interno dello pneumatico.

Come si controlla e perché si usura il battistrada?

L’usura del battistrada è causata dagli strisciamenti relativi che avvengono tra la mescola del battistrada ed il terreno. Durante la normale rotazione, il battistrada è soggetto a deformazione nella zona d’area di contatto al suolo e a conseguente diminuizione della sua velocità periferica. Questo provoca uno strisciamento che ne comporta l’usura.

Oltre a questo fenomeno, sempre presente, si hanno altri tipi di strisciamenti, la cui direzione può essere:

  • Longitudinale, in accelerazione e frenata
  • Trasversale, in percorrenza di curve

La resa chilometrica di un pneumatico non può essere stimata a priori in quanto influenzata da numerosi fattori. Tentare di ipotizzare la resa in base al consumo dei primi millimetri di battistrada non è possibile, in quanto i consumi iniziali sono più alti dei successivi. La maggiore altezza del battistrada infatti comporta uno strisciamento maggiore e quindi maggior usura.

I fattori che influenzano l’usura dello pneumatico e la conseguente resa chilometrica possono essere:

  • Fattori esterni, non dipendenti dall’utilizzatore
  • Fattori interni, dipendenti dall’utilizzatore
I FATTORI ESTERNI
1. Caratteristiche della strada percorsa
  • Tipo di pavimentazione stradale
  • Tipologia di percorso (longitudinale o altimetrico)
  • Il coefficiente di usura in autostrada è notevolmente inferiore (1) rispetto a quello in città (1,7). Su strada di montagna caratterizzata da curve, salite e discese, il coefficiente può arrivare addirittura a 2,7. In casi di vetture con elevate potenze, di vetture pesanti ed in presenza di traini a rimorchio (caravan, barche, carrelli, ecc.) si può arrivare a coefficienti di usura dell’ordine di 5 o anche 6 unità.
  • Sinuosità del percorso
  • In curva il veicolo è soggetto a:
    • Rallentamenti (utilizzo freni)
    • Accelerazioni e decelerazioni (dovute ai cambi di marcia)
    • Forza centrifuga (sprigionata durante le curve. Provoca uno strisciamento del battistrada in direzione trasversale al senso di marcia e il trasferimento di una percentuale di carico dei pneumatici interni a quelli esterni rispetto alla curva.)
2. Condizioni atmosferiche
  • Sole e secco
  • Temperature molto elevate tendono a diminuire la viscosità delle mescole, ridurre la resistenza all’abrasione, aumentare il regime termico di rotazione. Queste condizioni comportano l’aumento dell’usura
  • Pioggia e umidità
  • Pioggia consistente rende la superficie stradale più aggressiva e il bagnato espone maggiormente il pneumatico alle accidentalità (una lama taglia infatti con minor difficoltà la gomma se questa è baganta)
3. Caratteristiche del veicolo
  • Geometria degli angoli caratteristici dell’avantreno e del retrotreno, principalmente angoli di convergenza e campanatura o camber
  • Tipo di trazione, su un solo asse, integrale permanente o inseribile
  • Dispositivi di controllo di frenata, di stabilità e di trazione
  • Potenza
I FATTORI INTERNI
  • Pressione di gonfiaggio
  • Velocità
  • Sovraccarico
  • Tipo di guida
  • Manutenzione meccanica del veicolo
  • Manutenzione dei pneumatici

Usura irregolare del battistrada.

Oltre alla normale abrasione longitudinale dovuta alla rotazione, il pneumatico subisce un’abrasione laterale dovuta ad uno strisciamento (considerato condizione anomala).

Questa condizione di utilizzo genera usure “localizzate” dette appunto irregolari, in grado di determinare una sensibile riduzione del comfort di marcia (rumorosità di rotazione e fastidiose vibrazioni) e della resa chilometrica (sostituzione anticipata di pneumatici male usurati).

L’usura irregolare può essere accentuata:

  • su una sola spalla
  • su entrambe le spalle
  • al centro del battistrada

 

USURA ACCENTUATA SU UNA SPALLA
È generata dalla rotazione dei pneumatici su un asse non perfettamente perpendicolare e/o non perfettamente parallelo al senso di marcia.

La campanatura (o camber) è l’angolo di inclinazione della ruota rispetto alla verticale del terreno. Se le ruote hanno la parte superiore inclinata verso l’esterno la campanatura si dice positiva, verso l’interno è detta invece negativa

Sia in caso di campanatura positiva che di campanatura negativa i pneumatici ruotano su un asse non perfettamente perpendicolare al senso di marcia.

Questa usura è frequentemente abbinata a ruvidità a forma di “buccia di pesca” e alla comparsa di bave sugli spigoli del disegno

USURA ACCENTUATA SU ENTRAMBE LE SPALLE
È causata da una deformazione nella zona dell’area di contatto al suolo, che determina un maggior carico sulle spalle, o dalla somma dell’effetto di angoli geometrici della ruota non corretta (campanatura abbinata a convergenza fuori tolleranza).

 

Questo tipo di deformazione è generalmente determinata da:

  • Pressione di gonfiaggio insufficiente ovvero inferiore rispetto ai valori stabiliti dal costruttore del veicolo.
  • Cerchio di montaggio troppo largo. Un cerchio di montaggio troppo largo di canale tende ad allontanare i talloni, a mettere in tensione la struttra e a crearne una deformazione del tutto simile a quella causata da pressioni insufficienti.
USURA ACCENTUATA AL CENTRO DEL BATTISTRADA
È riconducibile a una deformazione della zona dell’area di contatto al suolo che determina un maggior carico sulla zona centrale del battistrada e di conseguenza un suo maggior consumo.

Questo tipo di deformazione è generalmente determinata da:

  • Pressione di gonfiaggio eccessiva ovvero maggiore rispetto ai valori stabiliti dal costruttore del veicolo.
  • Cerchio di montaggio troppo stretto. Un cerchio di montaggio troppo stretti di canale tende ad avvicinare i talloni, a mettere in tensione la struttra e a crearne una deformazione del tutto simile a quella causata da pressioni eccessive.

Cos'è l'omologazione del rumore dei pneumatici?

La marcatura DOT indica la conformità dello pneumatico agli standard del Dipartimento dei Trasporti USA e sintetizza alcune importanti informazioni del prodotto.

MARCATURA DELL’OMOLOGAZIONE SOUND

L’avvenuta omologazione “Sound” dello pneumatico è indicata dalla lettera “S” (Sound) impressa sul fianco, subito dopo il numero di omologazione.

Dal 1 ottobre 2010 questa nuova omologazione è obbligatoria per gli pneumatici Vettura fino alla larghezza nominale di sezione 215.

Dal 1 ottobre 2011 l’omologazione è stata estesa a tutto il comparto Vettura.

Quali sono i pneumatici omologati?

Tutti gli pneumatici destinati agli autoveicoli, ai ciclomotori, ai motocicli, ai veicoli commerciali e pesanti, caravan, ecc. per poter circolare devono essere omologati.

Marcatura degli pneumatici omologati

Uno pneumatico omologato presenta, su uno dei due fianchi, una marcatura composta da una lettera “E” maiuscola in un cerchio o da una lettera “e” minuscola in un rettangolo o entrambe, seguite da un numero.

Tale marcatura, sempre in rilievo, deve obbligatoriamente essere seguita da un numero generalmente composto da sei/sette cifre.

Gli pneumatici sono anche soggetti a verifiche di conformità alla produzione per garantire che il prodotto assicuri sempre lo stesso livello di prestazioni.

Solo i prodotti “conformi” possono essere venduti, acquistati ed immessi sul mercato.

Cos'è la marcatura DOT dei pneumatici?

1. Indica la conformità del prodotto agli standard di sicurezza del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti

2. Identifica, in codice, lo stabilimento di produzione

3. Identifica, in codice, la misura dello pneumatico

4. Riporta il codice prodotto del costruttore

5. Riporta la data di produzione (es.: 472 – settimana 47, anno 1992 es.: 4709 – settimana 47, anno 2009)

 

COS'È L'OMOLOGAZIONE DEGLI PNEUMATICI?

L’omologazione è il riconoscimento ufficiale da parte dell’Autorità, o Ente preposto, della conformità di un oggetto ad una specifica tecnica o regolamento.

Le Direttive Europee emesse nel corso degli anni ’90 obbligano l’omologazione dei veicoli e dei relativi componenti (pneumatici compresi).

Revisione Auto costi e informazioni

La revisione dell’auto è molto probabilmente l’obbligo più fastidioso in assoluto a cui ciascun automobilista deve sottostare per poter continuare a circolare su strada e per evitare di incorrere in sanzioni amministrative, anche salate. Vista da un punto di vista generale, però, la revisione conferisce all’intera circolazione stradale un grado di sicurezza, in quanto testa che i veicoli circolanti siano a norma secondo quelli che sono gli standard prescritti dalle normative nazionali e internazionali.

Mentre il tagliando mira a controllare i singoli componenti dell’auto (che sia a benzina, a gasolio, a metano o che montino impianti gpl), la revisione è un attestato (obbligatorio secondo l’articolo 80 del Codice della strada, che la prescrive come manutenzione ordinaria per le auto a distanza di quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni) che viene rilasciato anche presso gli uffici della Motorizzazione Civile o presso una qualsiasi delle officine o dei centri di assistenza di riparazione meccanica autorizzate dalla Provincia di appartenenza e che autorizza, sulla base di una serie di controlli specifici, un veicolo a circolare sulla pubblica strada in totale sicurezza e va unicamente a valutare il funzionamento del mezzo.

L’articolo 80 del Codice della strada prescrive che tutti i veicoli a motore devono obbligatoriamente essere mantenuti in condizioni di massima efficienza, in modo tale da garantire la massima sicurezza e da contenere al massimo i livelli di inquinamento e di rumorosità, in modo che restino entro i limiti di legge. I controlli vengono quindi effettuati periodicamente su quelle parti dell’auto che hanno la funzione di garantire i suddetti livelli di efficienza.

QUANDO EFFETTUARE LA REVISIONE?

Come detto prima, la prima revisione va obbligatoriamente effettuata entro quattro anni dalla prima immatricolazione (come riferimento, si deve prendere il mese nel quale viene rilasciata la carta di circolazione). I controlli successivi vanno invece effettuati a distanza più ravvicinata, ogni due anni (prendendo come riferimento il mese dell’ultima revisione effettuata). Tutte queste scadenze sono le medesime non solo per tutte le autovetture, ma anche per i motoveicoli, per i motocicli, per i ciclomotori, per i caravan e per i veicoli adibiti al trasporto di cose.

Altre categorie di veicoli hanno scadenze ancora più stringenti: gli autocarri e rimorchi con massa complessiva superiore a 35 quintali, i taxi, le auto per il noleggio, gli autobus e le ambulanze devono essere sottoposte a revisione ogni anno.

GLI ELEMENTI DELL’AUTO CHE VENGONO POSTI SOTTO LA LENTE DI CONTROLLO

Sono numerose le parti della macchina che entrano nella revisione auto periodica: tra questi, gli pneumatici, gli elementi che entrano in funzione durante la frenata e i dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva.

Vediamo nel dettaglio gli elementi dell’automobile che vengono controllati per la revisione: i freni, ovvero freno di servizio (stato meccanico, efficienza ed equilibratura) e freno a mano (stato meccanico ed efficienza), sterzo e volante (stato meccanico, gioco dello sterzo, fissaggio del sistema di sterzo e cuscinetti della ruota), visibilità (con controllo dello campo di visibilità, dei vetri, del retrovisore, del tergicristallo e del liquido lavavetri), proiettori abbaglianti e anabbaglianti (stato e funzionamento, orientamento e commutazione), luci di posizione, luci di arresto, indicatori luminosi di direzione, proiettori di retromarcia, proiettori fendinebbia, dispositivo di illuminazione della targa, catarifrangenti, luci di segnalazione a veicolo fermo, assi, ruote e pneumatici, sospensioni, telaio (stato generale, tubi di scappamento, serbatoi e tubi per carburante, supporto della ruota di scorta, sicurezza del dispositivo di accoppiamento), carrozzeria (stato strutturale, porte e serrature), fissaggio del sedile del conducente, fissaggio della batteria, avvisatore acustico, dispositivo plurifunzionale di soccorso, triangolo di segnalazione, cinture di sicurezza (certamente il più importante tra gli equipaggiamenti legati alla sicurezza del conducente e dei passeggeri: in questo caso vengono controllati sicurezza di montaggio, stato delle cinture, funzionamento), targa di immatricolazione, numero del telaio, rumori e gas di scappamento e di scarico. Quest’ultimo controllo riveste un’importanza particolare, in quanto va a controllare che le emissioni inquinanti dell’auto rimangano entro i limiti di legge.

La revisione può dare luogo a quattro esiti diversi. Esito regolare: in questo caso, l’autovettura è autorizzata a circolare fino a quando non ci si dovrà presentare per la revisione successiva. Ripetere: ciò significa che il veicolo non ha superato la revisione, ma non viene escluso dalla circolazione, purché l’esame di revisione venga ripetuto entro trenta giorni. Ripetere con veicolo sospeso dalla circolazione: in questo caso, l’auto può circolare unicamente per presentarsi nuovamente in officina per un nuovo esame di revisione (si tratta dell’esito più negativo in assoluto). Sospeso interno: si tratta di una notifica informatica, che indica come l’esame di revisione non sia ancora stato completato, operazione che deve essere portata a termine entro la giornata.

 

È POSSIBILE CIRCOLARE UNA VOLTA SCADUTO IL TERMINE PER LA REVISIONE?

Qui occorre fare una distinzione. I veicoli che sono tenuti a effettuale ogni anno le revisioni successive alla prima (quindi, i taxi, le auto per il noleggio, gli autobus e le ambulanze) possono circolare oltre la scadenza del termine ultimo per la revisione, purché la revisione sia stata prenotata entro il termine stesso. Per quanto concerne gli autoveicoli, invece, se la revisione successiva avviene oltre il giorno di scadenza, il veicolo è autorizzato a circolare unicamente nella data fissata per la revisione.

Proprio per questo motivo, gli automobilisti devono prestare molta attenzione a questa operazione, in modo da non incorrere in sanzione. Un consiglio? Procedete con la prenotazione con un certo anticipo, in modo da non correre rischi e in modo da non pagare tariffe troppo elevate, anche se la procedura non risulta particolarmente complicata.

Vediamo quali sanzioni sono previste in caso di mancata revisione entro i termini stabiliti per legge oppure in caso di falsa dichiarazione. La sanzione amministrativa per coloro che circolano su un veicolo non revisionato entro i termini prescritti prevede il pagamento di una somma compresa tra 159 e 639 euro. Inoltre, il veicolo non può circolare fino a quanto la suddetta revisione non viene effettuata: l’unico spostamento può essere fatto per recarsi presso uno dei centri adibiti ad effettuare la revisione. Ovviamente, è molto più salata la sanzione prevista in caso di circolazione a bordo di un veicolo sospeso e consiste nel pagamento di una multa compresa tra 1.842 e 7.369 euro.

Nei casi più gravi si procede al fermo amministrativo del veicolo per novanta giorni o, addirittura, alla confisca dello stesso. Infine, coloro che si rendono responsabili di falsa attestazione di revisione, sono punibili da una sanzione compresa tra 398 e 1.596 euro, con conseguente ritiro della carta di circolazione.

Oltre alla revisione ordinaria, esiste anche una revisione straordinaria che viene predisposta per quei veicoli che hanno subito degli incidenti che hanno compromesso in modo evidente la guida in sicurezza. In questo caso, la macchina deve prima essere riparata e solo in un secondo momento revisionata per attestare che la riparazione abbia riportato la vettura nelle sue condizioni ideali.

La revisione può essere effettuata presso le nostre officine Driver Center sparse sul territorio nazionale, ciascuna delle quali è ovviamente autorizzata ad effettuare i suddetti controlli e a rilasciare il fatidico bollino blu che autorizza la circolazione del veicolo. Cercate sul nostro sito il centro Pirelli più vicino a casa vostra. In ogni caso, si consiglia di consultare i nostri centri (o, in alternativa, il portale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) prima della scadenza della revisione, in quanto le disposizioni di legge legate a questa incombenza cambiano anche con una buona frequenza. Tutte le informazioni vi saranno comunque dati dai nostri esperti presenti in officina: tariffe, tempi e procedure vi saranno illustrate con la massima trasparenza.

 

Presso una delle officine , gli automobilisti hanno la possibilità di rivolgersi direttamente al nostro personale, sia tecnico sia meccanico, preparato per sottoporre il vostro veicolo a un controllo accurato, anche per quanto riguarda le operazioni e le riparazioni in apparenza più semplici (come il rabbocco e la sostituzione dell’olio) e che proprio per questo motivo si è tentati di fare in modalità “fai da te” per risparmiare sul costo, ma che si consiglia di far fare a dei professionisti qualificati.

Presso i nostri centri troverete infatti tecnici accuratamente preparati, oltre a software dedicati, banche dati e dotazione diagnostica completa, schede di manutenzione di tutte le marche costruttrici (molto importante, per essere certi di aver ricevuto un servizio al massimo livello) e ricambi originali. Se dovesse rivelarsi necessario, viene effettuata una diagnosi elettronica con un’accurata lettura dei codici di funzionamento del motore. Con noi, la vostra sicurezza e quella del vostro mezzo saranno garantite con il massimo scrupolo.

Portate da noi la vostra auto per l’esame di revisione: avrete un servizio di gestione pratiche e di revisione auto al massimo livello e risparmierete soldi evitando di pagare multe fastidiose e salate. La sicurezza di poter guidare su un’auto al massimo della sicurezza, del comfort e dell’efficienza non ha veramente prezzo.

La revisione dell’auto è molto probabilmente il controllo obbligatorio più importante che ci consente di circolare su strada in tutta sicurezza e nel massimo comfort di guida. La revisione riveste, se vogliamo, anche una funzione sociale, in quanto testa che i veicoli circolanti siano a norma secondo quelli che sono gli standard prescritti dalle normative nazionali e internazionali.

Secondo quanto previsto dall’articolo 80 del Codice della Strada, i veicoli a motore sono tenuti a essere sottoposti a revisione che certifichi la loro manutenzione in condizioni di massima efficienza, un controllo utile a verificarne le condizioni di sicurezza, il livello di emissioni inquinanti e la rumorosità. I controlli vengono quindi effettuati periodicamente su quei dispositivi di equipaggiamento che hanno la funzione di garantire i suddetti livelli di efficienza.

Per revisionare il proprio veicolo è necessario recarsi presso un’officina autorizzata dalla Motorizzazione Civile della propria provincia oppure vi è la possibilità di recarsi direttamente in una tra quelle consigliate dalla casa produttrice della macchina (la revisione va effettuata dopo quattro anni a partire dalla prima immatricolazione e ogni due anni in seguito).

DIFFERENZA TRA REVISIONE E TAGLIANDO

Alcuni tendono a fare confusione tra la revisione e il tagliando, che pur essendo controlli molto simili non hanno il medesimo scopo: vediamo quali sono le differenze.

La revisione è un controllo previsto dalla Motorizzazione Civile che, come detto, certifica che la vettura sia in grado di circolare sulla pubblica strada in totale sicurezza rispettando alcuni parametri, come i consumi e la rumorosità. Il tagliando, invece, è un controllo previsto dalla casa madre per ciascun modello di auto, che ha il compito di esaminare lo stato di usura delle singole componenti meccaniche e elettroniche dell’auto (che siano a benzina, a gasolio, a metano, o che montino impianti gpl).

Altre due differenze consistono nel fatto che la revisione è una verifica periodica obbligatoria mentre il tagliando è fortemente consigliata dalla casa madre, ma non obbligatoria, e nelle scadenze: quelle relative alla revisione sono scadenze temporali e imposte per legge, come anticipato, mentre quelle del tagliando possono essere chilometriche o temporali e determinate dal produttore.

La prima revisione va obbligatoriamente effettuata entro 4 anni dall’immatricolazione o dalla messa su strada (come riferimento, si deve prendere il mese nel quale viene rilasciata la carta di circolazione), mentre quelle successive vanno effettuate a distanza più ravvicinata, ogni due anni (sempre prendendo come riferimento il mese di rilascio).

Ovviamente, tutte le scadenze di cui sopra non valgono solo per gli autoveicoli, ma anche per le moto, i motocicli, i ciclomotori, i camper, i furgoni, i camion e i rimorchi non superiori a 3,5 tonnellate.

La revisione è invece annuale per gli autocarri e i rimorchi con massa complessiva superiore a 35 quintali, i taxi, le auto elettriche, le auto per il noleggio, gli autobus e le ambulanze.

Oltre alla revisione ordinaria, esiste anche una revisione straordinaria che può essere richiesta dall’Ufficio Dipartimento dei Trasporti per quei veicoli che hanno subito degli incidenti che hanno compromesso in modo evidente la guida in sicurezza. In questo caso, la macchina deve prima essere riparata e solo in un secondo momento revisionata per attestare che la riparazione abbia riportato la vettura nelle sue condizioni ottimali.

La revisione può essere effettuata presso le officine della Motorizzazione Civile oppure presso una qualsiasi delle officine o dei centri di assistenza di riparazione meccanica autorizzate dalla stessa Motorizzazione Civile di appartenenza.

Nel primo caso la procedura impone di presentare regolare domanda di revisione, pagare un bollettino di 45,00€, essere in possesso della Carta di circolazione e prenotare la revisione stessa.

La revisione presso un’officina prevede il versamento di una tariffa pari a 65,68 € così composta: 45,00 € per la revisione del veicolo pagata all’officina; 9,90 € per IVA e 10,78 € per i diritti.

 

I CONTROLLI EFFETTUATI

Quali sono i principali controlli che vengono effettuati in sede di revisione?

Come detto precedentemente, la revisione va a verificare che la vettura abbia mantenuto le condizioni di omologazione presenti al momento dell’immatricolazione. Nel dettaglio, vendono verificati i freni, ovvero freno di servizio e freno a mano, sterzo e volante, visibilità, proiettori abbaglianti e anabbaglianti, luci di posizione e di arresto, indicatori di direzione, proiettori di retromarcia e fendinebbia, dispositivo di illuminazione della targa, catarifrangenti, luci di segnalazione a veicolo fermo, assi, ruote e pneumatici, sospensioni, telaio, carrozzeria, fissaggio del sedile del conducente, fissaggio della batteria, avvisatore acustico, triangolo di segnalazione, cinture di sicurezza, targa di immatricolazione, numero del telaio rumori e gas di scappamento e di scarico, questi ultimi per controllare che le emissioni inquinanti dell’auto rimangano entro i limiti di legge.

In caso di auto a GPL, è necessario sapere che le bombole del gas non devono essere sottoposte a revisione: anche se inizialmente ciò può sembrare incredibile, per comprendere la mancanza di obbligatorietà basta sapere che queste sono dotate di particolari elettrovalvole che chiudono il flusso di gas in caso di incendio oppure di incidente. Semplicemente, le bombole di GPL devono essere sostituite dopo 10 anni di utilizzo dalla prima immatricolazione. Il costo complessivo si aggira tra i 300 e i 500 Euro.

Il discorso per le auto a metano è diverso invece, e oltre alla classica revisione, se ne aggiunge una specifica a seconda del tipo di bombole che erogano il carburante. Le bombole omologate secondo la normativa nazionale vanno revisionate dopo 5 anni dalla prima immatricolazione. Le bombole omologate secondo la normativa europea devono essere revisionate dopo 4 anni dalla prima immatricolazione. La revisione delle bombole è gratuita, se si escludono gli eventuali costi di

manodopera. Un’auto a metano non revisionata potrà circolare solo con alimentazione a benzina. In caso contrario infatti, la sanzione pecuniaria prevista è compresa tra 148 e 594 Euro, con conseguente ritiro della carta di circolazione.

 

ESITO DELLA REVISIONE

La revisione può dare luogo a tre esiti diversi:

  • Esito regolare: in questo caso, viene applicata sulla Carta di circolazione un’etichetta con la dicitura “regolare” e l’autovettura è autorizzata a circolare fino alla data successiva di revisione.
  • Necessità di ripetere la revisione: ciò significa che l’auto può circolare per un mese, durante il quale il proprietario sarà tenuto a effettuare le riparazioni richieste e a sottoporre il mezzo a una nuova revisione.
  • Necessità di ripetere la revisione con veicolo sospeso dalla circolazione: in questo caso, l’auto può circolare unicamente per presentarsi in officina per essere sottoposta agli interventi di riparazione previsti e necessari per superare una nuova revisione.

Oltre ad essere prevista per legge, la revisione rappresenta per noi una garanzia. Consideriamo che in caso di incidente, un’auto con revisione scaduta non sarà coperta dall’assicurazione, la quale non è assolutamente tenuta, giustamente, a coprire i danni.

Circolare con un veicolo non revisionato entro i termini prescritti comporta il pagamento di una multa che va da 159 € a 639 €. Inoltre, il veicolo non può circolare fino a quando non viene sottoposto a revisione: l’unico spostamento può essere fatto per recarsi presso uno dei centri adibiti ad effettuale la revisione. Ancora più salata è la sanzione nel caso di circolazione a bordo di un veicolo sospeso e va da 1.842 € a 7.396 €, fino al fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, con conseguente ritiro del libretto di circolazione fino a nuova revisione.

Qui occorre fare una distinzione. I veicoli che sono tenuti a effettuare ogni anno le revisioni successive alla prima (quindi, i taxi, le auto per il noleggio, gli autobus e le ambulanze) possono circolare oltre la scadenza del termine ultimo per la revisione, purché la revisione sia stata prenotata entro il termine stesso.

Viene ugualmente sanzionata la circolazione con auto che riporta una falsa dichiarazione di revisione: la multa varia tra 398 e 1.596 euro, con conseguente confisca amministrativa del veicolo.

Portate da noi la vostra auto per la prenotazione e l’effettuazione l’esame di revisione: avrete un servizio di gestione pratiche e di revisione auto al massimo livello e risparmierete soldi evitando di pagare multe fastidiose e salate. La certezza di poter guidare su un’auto al massimo della sicurezza, con un maggiore comfort e con elevata efficienza non ha veramente prezzo!